Esperienza di Maras trascritta da una registrazione fatta da lui stesso nel 2008, appena 3 mesi prima di morire.
Dopo qualche tempo mi accadde un fatto che mi ha fatto capire come è saggio fare quello che già l’antico testamento diceva. Ero responsabile allora di un gruppo di persone, e di insegnare a questo gruppo di persone come si fa a vivere l’unità, per esempio; e notai che c’era un ragazzo particolarmente sensibile, delicato… Per cui mi sono preso cura di lui e per un anno e anche più io, sempre ho cercato di spiegare a lui, di far capire a lui tutto quello che riguardava la vita cristiana, poi partì questo ragazzo e io non seppi più niente per tanto tempo e soltanto dopo qualche anno un altro ragazzo che era dello stesso paese di lui mi disse che era in ospedale. Allora io naturalmente cercai di fare qualcosa e a questo secondo ragazzo che partiva per tornare a casa, raccomandai di andarlo a trovare in ospedale e anche di dirgli qualcosa da parte mia, che lo ricordavo, che aspettavo notizie, pregavo per lui ecc.
E quale fu la mia sorpresa quando, dopo qualche tempo questo che era tornato a casa mi disse, che era andato… che lo aveva trovato in ospedale, gli aveva detto che io lo ricordavo, ciò che gli avevo detto io…. e lui mi ha detto :”Quando vedi Maras… sputagli in faccia!”… Fu un momento in cui mi ricordai di quella frase: “prima di tutto accogli quel che succede”… ecco. E poi dopo ho cercato di fare qualcosa… se potevo andarlo a trovare… ma era molto lontano ecco, … ho pregato logicamente per lui e naturalmente il colpo lo avevo preso, ma anche avevo offerto subito questo perché avevo capito che se uno vuol servire Dio deve subire molte mortificazioni,… dopo qualche tempo questo ragazzo che io avevo seguito… che aveva detto quella frase che mi aveva fatto soffrire, venne a trovarmi e mi disse tutta la sua storia… aveva avuto questa depressione, aggressiva, cioè era diventato aggressivo in proporzione delle persone che erano vicine affettivamente a lui, per cui la moglie per esempio, a un certo punto era scappata via di casa, non aveva potuto stare con uno che la trattava così, ecco…
Però lui mi diceva che era una inversione di tutti gli istinti che questa malattia gli aveva portato… per cui più una persona era vicina, più lui usava queste parole, questi gesti per quelli che erano vicino, la moglie era andata e non è più tornata perché era convinta che lui fosse ormai irrecuperabile … e lui invece piangendo mi dice che le voleva bene a sua moglie, e ancora di più questa espressione che aveva usato con me era segno di quanto volesse bene a me ancora di più di sua moglie perche io gli avevo dato quello che la moglie non gli aveva potuto dare… gli avevo dato una visione cristiana, gli avevo dato una formazione, quindi lui si era espresso così, ma invece è proprio perché mi voleva bene… La moglie non aveva capito questo per cui aveva accusato un bel colpo e aveva preso le difese… scappando via e non tornando più, lui adesso questo ragazzo viveva solo.