BREVE SCHEDA SU ALFREDO ZIRONDOLI (MARAS)

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ALFREDO ZIRONDOLI (MARAS)

ALFREDO ZIRONDOLI (MARAS)

DATI ANAGRAFICI E STUDI

Nato a Vallata di Concordia vicina a Carpi nel modenese il 31 Maggio 1926 da Livio Zirondoli e Albertina Violi (figlio unico)

Morto a Rocca di Papa il 31 dicembre 2008

L’influenza di Albertina, della quale è avviato il processo di beatificazione, fu davvero grande nella formazione di Maras che attraverso di lei poté sperimentare l’amore di Dio fin dalla sua prima infanzia. Dotato di intelligenza fervida, Maras poté completare brillantemente gli studi, (a 17 anni era già iscritto a medicina e chirurgia), perfezionandosi all’università di Milano in anestesiologia a soli 23 anni, diventando allora il più giovane medico d’Italia.

 

L’INCONTRO COL MOVIMENTO DEI FOCOLARI

E’ in questo periodo a Milano, nel dicembre ’49 che Maras assieme ad altri giovani professionisti (Oreste Basso, Piero Pasolini, Giorgio Battisti e poco dopo si aggiunse anche Guglielmo Boselli) frequentando abitualmente la mensa del Cardinal Ferrari incontra Ginetta Calliari, una delle prime compagne di Chiara e con lei la spiritualità dell’unità.

Nell’ospedale dove Maras praticava, l’aiuto chirurgo vinse la cattedra a Pisa e chiese ed ottenne che Maras lo seguisse affidandogli la docenza. E’ così che Maras ha contribuito alla diffusione del Movimento in quella città.

Il 22 novembre 1964 Maras fu ordinato sacerdote assieme a Marco Tecilla. E’ stato responsabile della scuola di formazione dei Focolarini a Loppiano per 15 anni e corresponsabile della cittadella di testimonianza assieme a Renata Borlone.  Ha dato un importante contributo nel campo dell’ecumenismo soprattutto accompagnando Chiara Lubich nei primi incontri con Athenagoras Patriarca di Costantinopoli.

Nel 1981 assieme a Palmira Frizzera, Maras ha dato inizio alla cittadella di Montet in Svizzera, continuando la formazione dei focolarini e vi è rimasto per 5 anni.

Era entrato in focolare a Firenze nel ’54. E’ stato uno dei pionieri della diffusione del Movimento in Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Irlanda e Algeria.

Gli ultimi 8 anni li ha convissuti con una grave malattia, adoperandosi seppur con poche forze a raccogliere testimonianze per il processo di beatificazione della mamma Albertina. Maras ha vissuto l’ultimo periodo di acute sofferenze con un amore particolare a Maria Desolata e con grande dignità, cosciente del lavoro di Dio in lui.

 

LA SUA PAROLA DI VITA E IL NOME NUOVO

La sua Parola di vita è: “Io ti ho glorificato sopra la terra compiendo l’opera che mi avevi affidato”. (Gv. 17,4)

“Maras” è il nome datogli da Chiara indicandogli in Maria Assunta il suo dover essere. (1)

Alla fine degli anni ’50, in vicinanza della festa dell’Assunta, Chiara doveva partecipare ad una riunione importante in Vaticano. Chiara nutriva forti dubbi sull’opportunità della cosa in oggetto e chiese ai focolarini/e che erano con lei di affidare a Maria Assunta quest’incontro. Tra i presenti c’era Alfredo e Chiara, rivolgendosi a lui, gli diede il nome nuovo di “Maras” (Maria Assunta) e quel nome rimase.

 

BIOGRAFIE SCRITTE DA ALFREDO ZIRONDOLI MARAS:

Aurelio LagorioUno dei primi costruttori di Loppiano 1a ed. 1980, 2a 2020

“Ho cercato la giustizia” Profilo di Lionello Bonfanti – 1988

“Oltre la scienza” Il viaggio di Piero Pasolini – 1990

“Luminosa ha continuato a giocare” Profilo di Margarida Bavosi – 1992

“Un silenzio che si fa vita” La giornata di Renata Borlone – 1993 in coll. con Giulio Marchesi

“Voglio La vita” l’impennata di Alessandro Mammuccari – 1995

“Lo chiamavamo Vita” biografia di Vitaliano Bulletti – 1998

“Coraggio” inchiesta su Spartaco Lucarini – 2000

“Albertina” Una vita che continua – 2001

“Nessuno mi è estraneo” La vita di Alfio Po – 2003

“Vincenzo Folonari” scritto in collaborazione con Igino Giordani – 2003

“La chiamavano la signora maestra” Ora la Chiesa la chiama Serva di Dio – 2008

1) E’ abbastanza corrente – nel mondo e nella Chiesa – che quando si cambia vita, si cambi anche il nome; soprattutto quando ci si consacra a Dio. Questo avviene anche nell’Opera di Maria, dov’è normale, data la presenza di Chiara Lubich, la fondatrice, che il nome nuovo lo si chieda a lei.