30 luglio 2015
Paul WIRTH è volontario dei Focolari a MULHOUSE, Francia.
Quando ho incontrato il Movimento dei Focolari nel 1966, Maras (Alfredo Zirondoli) era responsabile per la zona francese. Non l’ho mai incontrato in Francia, ma avevo l’eco di tutto il bene che ne dicevano.
È a Loppiano che l’ho incontrato. E ‘stato nel mese di ottobre 1970, quando sono arrivato per la formazione che dura due anni.
I primi mesi sono stati difficili da Loppiano. Mi sentivo come sotto una campana, anche troppo protetto dalla società.
Il mio bisogno di contatto con l’esterno è stata l’occasione per chiedere, per il mio compleanno, di uscire da Loppiano. Così “ho sviato” tutto il mio focolare per vedere un film in una città vicina.
Altra nota dolente: quando Maras lasciava la sua casa, era immediatamente circondato da uno sciame di focolarini, come orsi attratti da un vaso di miele. Non ho capito questa mania, e mi sentivo in colpa perché mi chiedevo se ero normale.
Questo mi dava fastidio e mi ha spinto a prendere un appuntamento con Maras; che ha immediatamente soddisfatto la mia richiesta. Siccome un altro Francese aveva lasciato Loppiano, non sentendosi a proprio agio, mi chiese se a mia volta volevo lasciare.
Lo rassicurai da quel lato perché non mi era neanche venuto in mente. Allora gli ho detto delle mie preoccupazioni.
Lui mi guarda e chiede: “Come va nel vostro Focolare? Pensi che siete in armonia? “
Sono rimasto sorpreso dalla sua domanda, ma ho detto di sì. Poi mi ha rassicurato dicendomi che questa era l’unica cosa essenziale, tutto il resto non è importante.
A poco a poco ho trovato il mio posto e, stranamente, mi sono sentito molto vicino a Maras, nononostante che io non corressi dietro a lui.
Un giorno ho aperto la porta di una stanza. Maras era lì con altre persone. Lui mi guardò e sentivo qualcosa di indefinibile che mi legava a lui.
Un’altra volta, ci fu una messa nella stanza a Campogiallo, Maras celebrava. Durante la distribuzione dell’Eucaristia, un altro prete era lì per aiutare. Questi era dal mio lato di distribuzione dell’Eucaristia (ero lontano da Maras). Sono rimasto sorpreso di sentire, in fondo, un bisogno impellente di ricevere l’Eucaristia dalle mani di Maras. Non aveva senso, era qualcosa di infantile, ma molto reale.
Infatti, il sacerdote dalla mia parte è rimasto senza ostie ed è Maras che venne da me a darmi l’Eucaristia. Mi ci sono voluti 45 anni per raccontare questo episodio per la prima volta. Era contemporaneamente insignificante e grandioso.
Un’altra volta, durante un pellegrinaggio di tutto il corso a Monte Senario, nei pressi di Loppiano, ci siamo trovati all’interno di un hotel con accesso da una scala. Maras era in cima quando un dipendente della struttura l’ha incrociato. Quest’ultimo ha visto la porta d’ingresso, al piano di sotto, accanto a me, spalancata. Urlò (la parola non è troppo forte) di chiuderla. Sentivo lo sguardo di Maras su di me e mi ha sorpreso la mia reazione di prendere la maniglia con grande delicatezza e chiuderla, come se stessi compiendo un rito sacro, mentre non c’entravo niente con quella situazione.
E ‘stato durante il secondo anno di corso che la mamma di Maras, Albertina, si ammalò e fu ricoverata in ospedale a Firenze. Per diverse settimane o mesi, Maras privilegio’ di essere al capezzale di sua madre e l’abbiamo visto più raramente.
Dopo la morte di Albertina e il suo funerale svoltosi a Loppiano, Maras ha tenuto a recuperare ed è stato molto presente.
Ha organizzato un viaggio di fine corso, naturalmente, che ci ha portato a Trento, nel cuore delle Dolomiti, a Einsiedeln (Svizzera), presso la cappella di San Nicolas de Flue, poi a Torino. Prima di lasciare la Svizzera, ci siamo trovati in un luogo dove Maras voleva trascorrere del tempo con noi in quello che chiamiamo “il momento della verità.”
È stato un momento molto speciale. E ‘stata un’ora della verità a senso unico perché è Maras che ha parlato a ciascuno di noi per dire quello che sentiva.
Momento molto difficile per me, perché è iniziato con una serie di purgatori. Mi mettevo al posto degli interessati e cio’ mi spaventava. Mi sono detto che se lui mi avesse detto la stessa cosa avrei sofferto per recuperare. Particolarità di queste persone: erano tutti membri del suo “fan club”.
Poi ho sentito che pronunciava il mio nome. Il terreno mi si è aperto sotto i miei piedi e mi aspettavo il peggio. È per questo che ho faticato a capire quanto seguiva, perché in realtà era il suo primo “paradiso”. Mi ha indicato come esempio di uno che non gli è mai corso dietro, ma semplicemente vive l’Ideale. Altri hanno preso il paradiso.
Questo viaggio ha lasciato un segno indelebile in tutti. Un video girato in quei giorni ha mostrato volti splendenti, segni di forza, dell’unità che siamo stati in grado di vivere tra noi.
Non è inutile concludere che la maggior parte delle persone del corso (’71-’72), da un po’ più di due anni, rimane in contatto via e-mail che circolano tra di noi su internet, visto che siamo su tutto il pianeta. In questo modo Maras continua il suo lavoro di formazione.
Paul WIRTH
…Tutto cosi vero e autentico che rispecchia ciò che è stato pure per me con lui…un amico-Gesù che ti lasciava libero amandoti…relazione che malgrado l’inferno vissuto continua vera e reale…
Grazie Paul di questa bellissima testimonianza di vita che tantissimi hanno vissuto, ciascuno diversamente secondo la sua cultura e personalita’! Si sono sicuro che dalla Mariapoli Celeste ci continua a seguire assieme a tutti dell’Opera che sono gia’ arrivati.
Fritz
Hello Paul
Grazie per questa tua esperienza.
Sono René Montes e Voluntario da Sydney, Australia. Ero a Loppiano dal 1972 fino 1976.
Ciao.