Che Maras sapesse, come pochi, raccogliere le storie di anime lanciate nella divina avventura del Vangelo, illuminando le trame d’oro tessute dalla mano divina nel loro vissuto, è testimoniato dalle numerose biografie di cui è autore. Stupendamente lo esprime su questo blog il Prof. Riccardo Zerbetto :
(…) E mancherà
Il tuo saper accogliere
E dare forma
Alle storie di molti
Storie intessute di colori ed ombre
Di paludi sconfinate
E squarci di ebbrezza
Di invincibile benevolenza
E di silenzioso ardimento (…)
Mi stupisce che nel 2005, allorché si trovava in Sicilia ormai afflitto da un male incurabile, Maras abbia trovato il tempo e le energie di scrivere la prefazione di un libro su :
Il mistero del pastore colpito dal fulmine e rapito dal cielo
“Un uomo del quale si sarebbe forse ignorato tutto se le circostanze della morte – un fulmine che lo ha investito mentre rientrava a casa col suo gregge – non avessero scosso l’opinione pubblica e mobilitato la stampa”. Di lui, Salvatore Barresi, giovane pastore morto nelle campagne del chiaramontano il 9 giugno 2003, Alfio di Pietro scrive la biografia.
“Rapito dal cielo. Profilo e pensieri spirituali di Salvatore Barresi”, pubblicato dall’editrice cattolica Sion di Ragusa, è il libro che stasera, alle ore 19, presso la Sala Sciascia, a Chiaramonte Gulfi, sarà presentato dallo stesso autore, alla presenza del sindaco Giuseppe Nicastro, insieme a Vincenzo Crupi, docente di Letteratura italiana presso la facoltà di lettere dell’Università di Messina e da Carmine Donnici e Maria Giulia Pignatelli, responsabili del movimento dei Focolari della Sicilia orientale.
Organizzata dall’editrice cattolica Sion, dalla famiglia di Salvatore Barresi e dal movimento dei Focolari, con il patrocinio del comune di Chiaramonte, ad assistere alla manifestazione ci sarà anche mons. Paolo Urso, vescovo di Ragusa.
“Un fatto clamoroso – scrive Alfredo Zirondoli (Maras), curatore della nota di prefazione – che però dopo alcuni giorni molti dimenticarono. Ma quel fulmine fu l’occasione, per alcuni, di chiedersi chi fosse Salvatore Barresi che dal fulmine era stato improvvisamente raggiunto e di voler conoscere almeno qualche risvolto della sua vita così riservata e silenziosa. E la scoperta fu grande. Furono soprattutto i taccuini trovati nella sua stanza, sui quali Salvatore aveva appuntato riflessioni e messaggi mentre sui prati accudiva il gregge, a rivelare una profondità spirituale inaspettata, una sapienza che non è di questo mondo, una contemplazione di cose eterne frutto di amore a Dio e a Maria. Ed è venuta in rilievo una vita abbondante, quella di cui parla il Vangelo […] Salvatore infatti ha vissuto per gli altri […] Non sempre l’ha detto perché non sarebbe stato capito, ma l’ha fatto“.
Eppure il libro non è solo la biografia di un giovane pastore morto per sibilline e fatali circostanze, ma è anche la testimonianza di una Sicilia più limpida e più vera di quella che emerge dalle cronache quotidiane.
S. R.
Fonte: La Sicilia,Ragusa
Storia di una bellezza… folgorante, tratta da Il Cannocchiale. Commosso, riporto e ringrazio.