Ecco due perle che ci fanno ricordare Maras, per festeggiare il 31 dicembre, giorno della sua partenza per l’altra vita: un video di Valerio Mezzini e una commemorazione apparsa sul sito internazionale del Movimento dei Focolari, in diverse lingue, con bellissimi commenti:
Il link per la commemorazione, riportata qui sotto:
Alfredo (Maras) Zirondoli
31 dicembre 2013
“L’unica cosa che conta è amare sempre per primi” (31 maggio 1926-31 dicembre 2008)
Alfredo Zirondoli nasce a Carpi (Modena) il 31 maggio 1926. Se il padre sostiene da subito la sua vivida intelligenza nella prospettiva di un suo successo umano, mamma Albertina Violi (dal 2007 serva di Dio), sarà di grande sostentamento per la maturazione spirituale del figlio.
Il successo arriva: appena ventitreenne, nonostante le difficoltà legate alla guerra, Alfredo diventa il medico più giovane d’Italia, perfezionandosi in anestesiologia all’Università Bocconi di Milano.
In questo periodo, presso la mensa del card. Ferrari a Milano, incontra Ginetta Calliari, una delle prime ragazze che hanno seguito Chiara Lubich . Conquistato dalle parole di quella giovane focolarina, esclamerà: «Se Gesù ha amato così, senza aspettarsi niente, senza aspettare che il Padre rispondesse… io voglio vivere così!»
A Pisa, dove viene chiamato ad installare il servizio di anestesia presso l’Università cittadina, Alfredo comunica la sua nuova scoperta del Vangelo. Umberto lo conosce a una conferenza: «Ci raccontò un’affascinante serie di episodi, frutto del suo impegno di vivere il Vangelo nei rapporti quotidiani con malati, infermieri, medici. Aprì un orizzonte che cambiò completamente la mia vita».
A contatto con quell’esperienza, cambia anche la vita di sua mamma Albertina che si sente chiamata a testimoniare che nell’unità, frutto dell’amore reciproco, c’è una “presenza” di Gesù che non solo fa credere in Lui, ma sperimentare che Egli è vivo.
Alfredo avverte la chiamata di Dio a lasciare tutto e seguirlo: nel 1954 entra in focolare. Per il suo carattere mariano, Chiara lo sopranomina Maras (da Maria Assunta), nome col quale verrà poi conosciuto da molti. Contribuisce infatti alla vita dei Focolari in Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Irlanda e Algeria.
Dal 1966, insieme a Renata Borlone, segue la nascente cittadella internazionale di Loppiano, aiutando a superare ogni difficoltà con grande passione. Così lo ricordano ad esempio i primi membri del complesso musicale Gen Rosso, nato a Loppiano proprio allora: «Maras conosceva bene la musica. Ci insegnava come ascoltarci, come armonizzare ciascuna voce con quelle degli altri senza prevalere. Era in realtà un modo per insegnarci a saper convivere tra di noi, accogliendo, servendo, mettendo in luce gli uni gli altri..»
E così ha fatto con tanti. Lo ha sempre caratterizzato la capacità un po’ unica di trasmettere le realtà spirituali con una luce e una sapienza che coinvolgevano e affascinavano. Aveva una schiera innumerevole di amici, di fratelli di diversa estrazione sociale e dai cammini spirituali più vari. Il legame vero consisteva nel ritrovarsi insieme in un rapporto con Dio rinnovato e purificato dagli eventi della vita. Sapeva trasmettere il fascino dell’avventura di essere cristiani.
Dopo Loppiano, nel 1981 Chiara gli chiede di contribuire ad avviare un’esperienza analoga a Montet, in Svizzera.
Il 7 gennaio 2000, Alfredo comunica a Chiara l’insorgere di una grave malattia. Riceve subito il suo sostegno: “Gesù in mezzo a noi continui ad accrescere in te la certezza che tutto è amore suo!”.
“Sfruttare bene gli ultimi momenti che ci sono nella vita”, scrive poco prima di morire. E prosegue: “Ho fatto tante cose nella vita, ho girato tante parti del mondo, ma l’unica cosa che conta è che ho cercato di non aspettarmi mai niente, ma di amare sempre per primo”.
Parte per il Cielo il 31 dicembre 2008. Da allora, continuano a giungere da ogni dove attestati di riconoscenza nei suoi confronti, per ciò che il suo consiglio e la sua testimonianza di vita hanno rappresentato per tanti.
I commenti:
Gianfranco Bressi
31 dicembre 2013 at 12:15
Sono stato a Loppiano negli anni 1968/69 e con Maras ho toccato veri momenti di Paradiso nelle meditazioni con lui, nelle Sante Messe da lui celebrate con sobrietà ma con una profondità che sapeva di infinito. Grazie Maras, devo soprattutto a te se l’Ideale di Chiara mi ha marchiato a fuoco l’anima e sopravvive in me nonostante i miei fallimenti.
Erasto Antonio Espino Barahona
31 dicembre 2013 at 16:18
Su luz llegó a muchos que, sin conocerlo -personalmente-, fuimos formados por sus “discípulos” en el Ideal …
Bastaba leer sus libros, para darse cuenta de era alguien lleno de una Luz que tenia su origen en Otra parte.
Gracias, Maras. Ora pro nobis.
Takat
31 dicembre 2013 at 23:56
Sono stato con Maras dal ’69 al 71 a Loppiano dove sono visuto ore, giorni, settimane, messi e anni di grazie umane e divine. Tutta la mia vita lo ricordo ed é per me sempre una luce accesa, sopratutto nei momenti difficile perché mi richiama all’Amore e all’Unitá con Dio e con i fratelli. Sono sempre tanto grato a lui perché ha saputo nella diversitá metterci insieme nell’unitá donandoci Dio e il Carisma di Chiara nella sua piú alta sapienza e piú umana fraternitá.