Bruna Tomasi parla del rapporto di Aurelio con Gesù Abbandonato

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Chiara con Bruna e Graziella

Chiara con Bruna, a sinistra, e Graziella

Bruna Tomasi* in un discorso su Gesù Abbandonato del 1968 ha parlato di Aurelio Lagorio

“…Vorrei dirvi un altro particolare che mi sembra si nota tante volte (e a me ha fatto tanta impressione) nelle lettere di Aurelio – voi sapete che lui praticamente ha vissuto due anni in focolare -. E’ stato per un breve periodo un focolarino in formazione a Genova e poi ha fatto la “scuola” di Loppiano, e dopo due anni Gesù se l’è preso. Cos’è che fa impressione in Aurelio? (io un giorno parlando con Chiara (Lubich), ho voluto misurare se veramente le mie impressioni corrisponde­vano alle sue, e con gioia ho visto di sì. Che cosa impressiona in questo focolarino? Una cosa: si sente un’anima che ha avuto come maestro Gesù Abbandonato. Un’anima che in due anni ha saputo veramente sfruttare bene questo maestro interiore e che ha avuto la generosità ogni momento di dar tutto a Dio. Tanto è vero che in lui si verifica quello che Chiara (Lubich) di­ceva un giorno a noi una cosa tanto singolare; si verifica questo: che nelle sue lettere dice delle cose che solo una persona che ha una grande unione con Dio le può affermare. Lui dice per esempio in una lettera «e poiché in quel momento sentivo che Gesù mi ascoltava, gli ho chiesto…». Questa frase è di un’anima che ha realizzato l’unione con Dio; almeno in quel momento. Che cosa dice questo? Che in un focolarino che ha due anni di focolare già c’è un’esperienza che normalmente non è della sua età. Per­ché questo? Perché Gesù Abbandonato – se è vero quel che dice san Gio­vanni della Croce, che è il culmine della vita spirituale – per noi è anche l’inizio della vita spirituale. Quindi chi vive Gesù Abbandonato sperimenta insieme – pur nella sua capacità – quelle che sono le tre vie. Voi sapete che i mistici spiegano come l’anima deve passare attraverso tre stadi… grosso modo! Non mi soffermo a dei particolari. Ma l’anima passa attra­verso un periodo di vita purgativa; poi, dopo questa purificazione, l’ani­ma ha un periodo di vita illuminativa, cioè vede chiaro, capisce tante co­se, ha, quella che si chiama, la contemplazione. Per arrivare a un terzo stadio della vita spirituale dove l’anima soprattutto sperimenta la via mi­stica e l’unione con Dio.

Bruna Tommasi a sinistra di Maras

Bruna Tommasi a sinistra di Maras

Ora che cosa succede? Ricordo che Chiara (Lubich) dice­va: forse proprio perché noi abbiamo scelto Gesù Abbandonato, queste tre strade – pur mantenendosi anche distinte nella vita del focolarino -questi tre momenti della vita spirituale, si vivono tutti insieme. Ditemi voi per esperienza vostra personale, non perché ve lo dico io, se non è vero: quando voi in un momento di dolore, di difficoltà avete saputo dire «que­sto è Gesù Abbandonato», non avete avvertito dentro di voi una luce nuo­va che vi illuminava il perché di tutto quel patire? Ma non è questo già ve­dere, partecipare un po’ di questa vita illuminativa? E ancora, ditemi voi: quando avete superato per amore Gesù Abbandonato in un qualche dolo­re, non avete sentito dentro la vostra anima che l’unione con Dio si faceva più profonda? Non avete sentito che quel rapporto era tale da far quasi quasi desiderare il dolore pur di possedere quésta pienezza d’amore di Dio? Ditemi un po’: è o non è anche la vostra esperienza o sono certa che chi ha vissuto Gesù Abbandonato ha sperimentato questo.

Però è altrettanto vero che in un primo periodo c’è più da patire e Dio permette che l’anima si purifichi. Poi la porta di più ad una vita di con­templazione e poi di più, ad una vita unitiva. Però è altrettanto vero che nella vita del focolarino questi tre momenti della vita spirituale si posso­no anche assaporare insieme.

Questa testimonianza mi sembra di avvertirla soprattutto in Aurelio perché si sente un’anima che ha sperimentato questi tre momenti insie­me, perché nello stesso tempo che amava Gesù Abbandonato, era un’ani­ma nella quale si sentiva che c’era una luce che veniva da Dio e s’avvertiva un’unità con Gesù che nasceva anche dall’aver accettato il patire”.

 *Bruna Tomasi, una delle primissime compagne di Chiara Lubich e negli anni preziosa collaboratrice rivestendo diversi incarichi importanti in seno all’Opera di Maria.

 Tratto da: https://mariapolieuropea.org/2019/02/10/intervista-a-bruna-tomasi/

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About Luca Tamburelli

Sposato e padre di fue figli, vivo in Francia, a Annonay, presso Lione. Sono amico di Maras e di moltissimi suoi amici.