Premessa*
Meditazione sul Vangelo di Maras Alfredo Zirondoli
“I farisei tennero consiglio contro Gesù per ucciderlo. Ma Gesù saputo questo si allontanò. Molti lo seguirono e lui guarì tutti gli ammalati. E disse a tutti di non dire questo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia…” (Mt. 12, 14-21)
… Non possiamo essere Gesù da soli. Possiamo essere Gesù solo insieme. Gesù è Dio e uomo. Quindi una scelta di Dio continua, continua al di là dell’umano. Dopo, in Dio troviamo l’umano, perché noi non possiamo non essere uomini, non possiamo essere angeli, non possiamo mai essere spiriti, quindi troviamo automaticamente l’umano. Non dobbiamo preoccuparci di cercarlo. Cerchiamo Dio e Dio si incarna in noi continuamente in questa scelta e questa incarnazione dobbiamo amarla. Cioè quest’umano, se è quello di Gesù dobbiamo amarlo, non disprezzarlo. Gesù è anche l’uomo, ma è Dio, ma è l’uomo. Ma che uomo è? Tutto lì il problema. Non è solo uomo, è un uomo che è Dio. Quindi non è l’uomo che siamo noi. Per esempio: io sono uomo, quindi i miei sentimenti sono quelli di Gesù. Di sicuro Gesù pensa come penso io. No, Gesù è al di là di questo.
Cercare di uscire da me senza riuscirci mai
Io devo cercare di uscire da me senza riuscirci mai, cercare di uscire, buttandomi nel mistero di Dio e in questa morte che è continua, in fondo, morte alle idee, ai sentimenti e in questa continua incertezza e sospensione ogni tanto viene qualche luce. Allora dentro sento: Ah forse bisogna pensare così, quindi forse Dio è così. Forse bisogna amare così, forse Gesù ama così, è tutto una cosa che viene dall’alto, non che sale dal basso. Non si può diventare Dio essendo uomini. Si diventa Dio, morendo all’umano, rinnegando sé stesso. E poi in Dio, come siamo uomini, troviamo l’umanità vera, che è quella di Gesù. Però non da solo. Io la confronto la mia umanità con l’altro. Se l’altro è d’accordo allora è probabile che è Gesù. Ma se l’altro non è d’accordo con la mia realizzazione, allora devo stare attento. Forse non è Gesù. O un Gesù non adulto, un Gesù non espresso. Allora devo amare ancora di più Dio, cioè devo rinnegare di più me stesso, devo non appoggiarmi a niente e lì trovo un’altra umanità più piena che poi va d’accordo con l’altro. Solo quando vado d’accordo con l’altro, sento che c’è l’umanità. L’umanità non sono io, l’umanità è due o più. L’umanità è Gesù insomma…
Non esistono due Gesù, perché Gesù è uno
Il desiderio che viene di essere anche noi quest’uomo, non noi degli uomini, ma noi quest’uomo. Un errore che si fa sempre: noi crediamo di dover diventare dei Gesù, Gesù plurale. Noi diventiamo un Gesù, non esistono due Gesù. Non è che io e tu siamo due Gesù, siamo due uno. Adesso la parola di Gesù in italiano non si capisce, perché è singolare e plurale. Facciamo l’esempio della messa che al singolare è messa e al plurale è messe: una Messa, due messe. Non esistono due messe, esistono due “messa”, come non esistono due Gesù, perché Gesù è uno. Quindi dobbiamo diventare lui.
* Quella che segue è una trascrizione da una meditazione di Maras al Vangelo del giorno. Si tratta quindi di una trascrizione di un parlato che espressamente non abbiamo voluto cambiare per rispetto dell’autore ben sapendo che al lettore richiederà un supplemento di attenzione. Maras in queste conversazioni, partiva dalle letture del giorno e le commentava direttamente senza nessun altro supporto se non il Vangelo e l’attenzione di chi ascoltava.