9 – Commento al vangelo: “… Chi è mia madre?”

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Santuario Maria Theotokos (Loppiano)

Santuario Maria Theotokos (Loppiano)

Meditazione sul Vangelo di Maras Alfredo Zirondoli

PREMESSA

Quella che segue è una trascrizione da un commento di Maras al Vangelo del giorno. Si tratta quindi di una trascrizione di un parlato che espressamente non abbiamo voluto cambiare per rispetto dell’autore ben sapendo che al lettore richiederà un supplemento di attenzione. Maras in queste conversazioni, partiva dalle letture del giorno e le commentava direttamente senza nessun altro supporto se non il Vangelo e l’attenzione di chi ascoltava.

“Mentre Gesù parlava alla folla, sua Madre ed i suoi fratelli, che stavano un po’ in disparte, fuori, cercavano di parlargli e qualcuno disse a Gesù: ‘Guarda che c’è fuori tua madre ed i tuoi fratelli che vogliono parlarti!’ e Gesù rispondendo a questo uomo che lo informava, così gli disse: ‘Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?’ e poi stendendo la mano verso i discepoli disse: ‘Ecco mia Madre, ecco i miei fratelli’ perché chiunque fa la volontà di mio Padre che è nei cieli, questo è per me fratello, sorella e Madre”. (Matteo 12,45-50)

Tante volte abbiamo meditato questo Vangelo, ma … è sempre nuovo,… intanto c’è questa scena, la noto adesso per la prima volta, che Maria e alcuni degli apostoli, cercavano di parlare e non riuscivano, c’era la folla in mezzo ed erano fuori in disparte, quindi Gesù stava facendo un raduno al largo e naturalmente la folla stava intorno a Lui, e quindi i suoi più vicini, che erano la Madre ed i suoi … (“fratelli” nel linguaggio del tempo, vuol dire dello stesso gruppo, della stessa famiglia, e Gesù con gli apostoli aveva la stessa famiglia, capita anche a noi che ci dicono “siete fratelli”, magari uno è di un colore l’altro di un altro, ma dicono “siete fratelli”).

Un padre no, perché un padre ce n’è uno solo che è nei cieli

Qualcuno però vede questo fatto, che vorrebbero parlare a Gesù, e allora lo informano, ma Gesù sta facendo in quel momento la volontà del Padre, sta parlando a queste persone, e quindi è Lì che trova tutto, è Lì che trova sua madre, i suoi fratelli, tutto; è nel fare la volontà di Dio che uno trova tutto quello che Dio gli dà, quindi una madre, i fratelli e sorelle, un padre no, perché un padre ce n’è uno solo che è nei cieli; ma tutto il resto di cui abbiamo bisogno per il nostro cammino quaggiù, perché è per la vita terrena che abbiamo bisogno di fratelli, di sorelle, di madri, ecco tutto che è quaggiù Dio ce lo dà se noi siamo concentrati nell’attimo presente a fare la volontà di Dio su di noi, quindi Gesù dice: “Mia madre la trovo qui, i miei fratelli son questi qui! Questi che fanno la volontà di Dio con me, come me!”. Ecco, e segna i discepoli, sapete tra la folla c’erano gli apostoli ed i discepoli, e poi Gesù dice, chiunque fa la volontà del Padre mio, chiunque, quindi uno qualsiasi, per me uno che fa la volontà di Dio, è un fratello, è una sorella, è una madre.

Santuario Maria Theotokos Vetrata opera di Dina Figueiredo

Santuario Maria Theotokos Vetrata opera di Dina Figueiredo

Ecco, qui si sente la rivoluzione di Gesù, proprio che Gesù rompe tutti gli schemi, tutte le barriere, i limiti di fratellanza umana, di fraternità umana, di parentela umana, Gesù viene a creare un altro rapporto che va al di là dell’apparenza e va al di là anche di quello che passa (apparenze è tutto ciò che appare, tutto ciò che passa, quindi, che uno sia giovane e vecchio, che sia uomo o donna, che sia bianco o nero, che sia …è tutto apparente), la sostanza è che se quello lì fa la volontà di Dio, è per Gesù un fratello oppure una madre oppure una sorella, non nel senso che le donne sono madri e sorelle e gli uomini sono fratelli, ma nel senso che chi fa la volontà di Dio è contemporaneamente per l’altro una madre, cioè gli dà la vita, oppure un fratello, è uno come Lui, accanto a Lui che lo aiuta, ma come un fratello, non dall’alto, o una sorella, cioè è uno vicino a Lui, però che gli dà un amore diverso, come può essere diverso l’amore di una sorella, l’amore di un fratello.

L’amore che dà la vita, è l’amore di una madre

E questo è molto importante perché siamo in un piano, nel piano di Gesù, cioè fuori dagli schemi umani, Lui usa delle parole umane e umanamente sorella vuol dire donna, madre vuol dire donna, fratello vuol dire uomo, però il linguaggio di Gesù è sempre trascendentale, cioè non si limita a questo particolare, Lui guarda all’amore che in Dio è l’Amore, però a questo amore tende degli aspetti diversi a seconda del modo con cui viene dato, ecco, e può essere un amore che viene dall’alto, che genera la vita e allora questo è un amore di madre, proprio perché non c’è un padre su questa terra, l’unico padre è nei cieli, quindi non possiamo dire l’amore di padre, su questa terra, anche quando noi chiamiamo padre un sacerdote, ma intendiamo dire sempre dire Dio!!! E’ uno che mi rappresenta Dio; ma quando invece si parla di rapporti come ci sono su questa terra, cioè di un amore incarnato, Gesù non usa mai la parola Padre, usa sempre la parola fratello e madre; Chiara nelle meditazioni parla del cuore di madre, non cuore di padre e c’è una meditazione in cui Chiara dice che l’umanità ha bisogno di braccia aperte e cuori aperti, questi uomini, queste donne che cercano, che aspettano, han bisogno di madri, anzi di una Madre … su questa terra l’amore prende la forma se è l’Amore e quell’amore che dà la vita, è l’amore di una madre, e Gesù dice chi fa la volontà di Dio per me può essere anche una madre perché mi può anche dare la vita, ma non tanto a Gesù storico, ma a Gesù mistico, cioè a Gesù nel suo corpo, nelle sue membra che hanno bisogno di essere generate, hanno bisogno di essere generate da una madre. Quindi se uno, qualsiasi, uomo o donna, Gen2 o Gen3, o Gen1, (le generazioni dei membri del Movimento dei Focolari) fa la volontà di Dio, può dare la vita a un membro di Gesù, a Gesù mistico, poi c’è un altro tipo d’amore, che non è quello che dà la vita, ma quello che la sostiene, che l’aiuta, che l’indirizza, che la guida, che può essere l’amore di un fratello, di un fratello maggiore a volte o anche un fratello della stessa età, un amore da uomo ossia un amore forte, ché fra fratelli non è che c’è tanta dolcezza a volte, è di una sorella che è un amore dolce. Ora l’amore prende tante sfumature ed il cristiano deve averle tutte dentro, ecco perché, dice Gesù, se uno fa la volontà di Dio diventa così completo che può amare in tutti questi modi: quando c’è bisogno di un amore fraterno, quando c’è bisogno di un’altra cosa, di un amore quello della sorella, quando c’è bisogno di un altro tipo d’amore è l’amore di una madre e questo Gesù chiede ad ognuno. Quindi c’è tanto da fare, superare tanti limiti della nostra natura della nostra razza, della nostra mentalità di tante cose e questo lo fa solo il dolore, perché il dolore rompe il limite, il dolore rompe tutto, il dolore uccide l’umano, quindi rompendolo ci si allarga in una dimensione diversa, possiamo essere madri di Gesù, possiamo essere fratelli di Gesù, possiamo essere sorelle di Gesù, tutti, che siano Focolarini, che siano i Gen e gli sposati, queste cose qui non c’entrano. In Paradiso non c’è il Gen o lo sposato, in Paradiso non entra niente, entra l’amore e, quindi, siccome dobbiamo vivere già alla maniera del Paradiso; tutto questo fatto che siamo sposati o non sposati, che siamo giovani o meno giovani non importa. Dobbiamo avere l’Amore, quell’amore che per Gesù è l’amore di Madre, l’amore di sorella, l’amore di fratello.

Come sarà rimasta Maria a sentirsi dire questa frase!

Maria sente dire da Gesù che sua madre è chiunque fa la volontà di Dio. Io penso che Maria è rimasta contenta; perché Lei ha fatto la volontà di Dio, non è che Lei era soltanto madre secondo la carne, perché Gli aveva dato la Vita, ma Lei continuamente faceva la volontà di Dio, quindi era veramente e continuamente madre di Gesù, ed era la conferma in queste parole di Gesù che Maria era proprio sua Madre. Chi può dire di aver fatto la volontà di Dio meglio di tutti? Maria, quindi meglio di tutti Lei è una Madre ed al tempo stesso sorella ed al tempo stesso anche la donna forte con un amore anche… certamente l’avrà anche indirizzato quand’era bambino come un uomo sa fare, Maria con un aspetto non di uomo, ma forte.

Adesso le parole rovinano tutto, allora noi dobbiamo cercare di capire la vita di Gesù al di là delle sue stesse parole, perché Lui ha usato parole umane, però la sua vita non è limitata alle parole che lui dice, è molto di più, quindi se noi cerchiamo di capire la vita di Gesù, capiamo una dimensione che ci fa uscire da tanti limiti quindi anche gli stessi limiti con cui io mi esprimo, con cui voi vi esprimete … perché non dobbiamo usare parole limitate che sono di questo tempo, di questo spazio e non vogliono dire tutto, insomma.
E anche credo che Maria sia rimasta contenta perché si è sentita Lei nel suo ruolo di Madre universale, perché Lei si sente moltiplicata in tutti: tutti quelli che fanno la volontà di Dio sono Lei.
In fondo cos’è avvenuto in Maria, Lei ha detto SI alla volontà di Dio e ha dato vita a Gesù; questo non è stato un SI unico, l’ha continuato a dire per tutta la vita, ogni cosa che Dio le chiedeva Lei diceva di sì, anche il perdere suo figlio è stato un SI; l’ha perso nel tempio per tre giorni, l’ha perso ai piedi della croce, quando è morto, l’ha perso quando lui è salito al Cielo e Lei continuamente a dire di sì e continuava ad aumentare la sua maternità per tutti.

Ognuno che dice di SI alla volontà di Dio, quando ci chiede qualcosa e si prende qualcosa, ognuno ripete un po’ quello che ha fatto Maria e ad ogni sì corrisponde un’incarnazione, cioè corrisponde un aumento di vita, di Gesù dentro ed a una nascita di Gesù dentro. Quindi ognuno di noi veramente ripete il ruolo di Maria che è dirgli di sì e diventa madre di Gesù. Quindi Maria sarà stata contenta di vedere tutta questa folla e tanti discepoli. Gesù segnava i discepoli perché quelli, intanto, l’avevano seguito, però poi dice chiunque fa la volontà di Dio è mia madre, e Maria avrà sentito proprio in queste parole di Gesù confermata anche la sua missione, che Maria era la creatura per eccellenza, la sintesi dell’Umanità, la donna, cioè la … (donna vuol dire la Madre, donna vuol dire … è la cosa più bella che ci sia) sintesi della creazione è una donna.

Tante volte noi pensiamo a Gesù che era un uomo, però Gesù era figlio di Maria, prima di Gesù c’è stata Maria, Gesù è semplicemente il Verbo in Maria, cioè come Verbo è Dio, però come creatura ci voleva una donna. E già all’inizio del Genesi, quando è annunziata la Salvezza, è annunziata come una donna che verrà, quindi proprio la sintesi dell’Umanità, come dice quella canzone che tante volte noi cantiamo: Maria Assunta in Paradiso, sintesi dell’Umanità. E’ proprio questo che tutta l’umanità si esprime in Maria, ed è questa donna, infatti Gesù nei momenti solenni la chiama donna, per dire proprio che è Lei. Sono quattro volte in cui Maria viene chiamata donna.

Maria col Bambino opera dell'artista indù Kalaichelvan

Maria col Bambino opera dell’artista indù Kalaichelvan – santuario della Theotokos

Gesù poteva dire che l’umanità è Maria

Nell’A.T. e nel N.T., all’inizio dell’A.T.: “una Donna ti schiaccerà il capo”, all’inizio del N.T.: “Donna che c’è tra me e te, la mia ora non è ancora venuta”, questo quando Gesù entra nella vita pubblica. Poi ai piedi della croce Gesù dice: “Donna, ecco tuo figlio!”, E poi nell’Apocalisse alla fine che dice la donna vestita di sole, quindi proprio il disegno di Maria, questa meravigliosa sintesi che va dall’Annunzio, protovangelo, alla fine dei tempi, quando Gesù ritornerà, quindi Maria si è vista moltiplicata nell’umanità, avrà visto il suo disegno ripetuto in tante altre piccole Maria attraverso ogni uomo, Gesù poteva dire che l’umanità è Maria, come diciamo tante volte, che la creazione è Maria, però non tanto la creazione inanimata o quella così… gli uccelli che cantano o gli alberi, ma l’uomo che è la parte più alta della creazione, ecco tutto questo è Maria, naturalmente visto dall’alto, non visto da qui, perché visto dal basso non si vede niente, si vedono i limiti, invece dall’alto si vede cosa Dio ha pensato, alla creazione e l’ha chiamata Maria.

Questa è l’intuizione di un santo, i santi hanno sempre delle intuizioni che sono poi rivelazione. S. Grignon de Monfort ha detto: “Quando Dio ha pensato a tutte le grazie che Lui voleva dare fuori di Sé, perché c’è un dialogo, un rapporto interno nella Trinità, Dio dà tutte le grazie al Figlio, il Figlio le dà … però fuori di sé che è la creazione, tutte queste grazie – dice Grignon de Monfort – le ha chiamate Maria”. Quindi la creazione nell’ordine della natura e nell’ordine della grazia (c’è anche una grazia creata, perché Dio dà una grazia, crea una grazia per le anime), ecco, tutta questa creazione ha un nome che è Maria e G. de Monfort lo diceva, a quel tempo si parlava in latino, il linguaggio ecclesiale era il latino, e allora Maria vuol dire anche “i mari”, cioè tutte le acque, gli oceani, allora G. di Monfort in un linguaggio intuitivo, ma anche poetico, diceva: “Quando Dio creò l’universo concentrò tutte le acque e le chiamò Mària, che vuol dire ‘i mari’ , e poi concentrò tutte le grazie e le chiamò Marìa, cambia l’accento, ma chi non capisce dice che è una bella poesia, è un’intuizione poetica, chi capisce sente invece cosa c’è sotto.

Tutti insieme siamo Opera di Maria

Ecco, la donna attuale nel mondo non ha tanto posto e le donne lo sentono che non hanno il loro posto, per cui cercano di emanciparsi, di diventare come gli uomini e questa è la grande eresia perché le donne … Già Eva ha voluto diventare come l’uomo, come Dio addirittura, e la donna deve essere come Maria, allora sì che è lei, e non c’è cosa più grande, ma siccome non lo sanno allora credono che più grandi siano gli uomini e allora vogliono diventare come gli uomini; e credo che il ruolo dell’Opera di Maria è proprio quello di portare a conoscenza della donna nel suo disegno di essere Maria anche fisicamente, anche se poi non ci sono né focolarini, né focolarine – dice Chiara – sono tutti Maria. Però certamente c’è una somiglianza anche fisica più grande, ora, la donna del nostro tempo come in tutti i tempi troverà in Maria il suo dover essere. Bisogna farla conoscere Maria, farla conoscere e fare come ha fatto lei, ha fatto la volontà di Dio e ogni sì che Lei diceva, Dio si incarnava in Lei e dava vita in Lei a Gesù, e questo noi lo facciamo ognuno, ma anche tutti insieme, ognuno è Maria, ma tutti insieme siamo Opera di Maria, anzi direi che ognuno è Maria perché siamo inseriti in un corpo che è l’Opera di Maria, che dà vita a Gesù in mezzo. Cos’è questo Gesù in mezzo? E’ il frutto, il Figlio dell’Opera di Maria, quest’Opera che è nata da questa spiritualità che è il testamento di Gesù in atto, in azione, in cammino che sta estendendosi in tutte le parti del mondo.

Chiara ultimamente ha parlato delle Beatitudini ed io ricordo quando ne parlò per la prima volta, che per me fu un colpo, uno dei colpi importanti della mia vita; ognuno ha i suoi colpi importanti. Uno dei momenti importanti è stato questo, quando io ho visto che le Beatitudini erano fatte di due parti: Beati i puri di cuore perché vedranno Dio, beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei Cieli, beati i mansueti perché possederanno la terra, beati i perseguitati, beati quelli che hanno sete e fame di giustizia perché … e vedevo che queste due parti erano Maria e Gesù, Maria era il negativo, la creatura che si annulla e il Divino che viene in luce, Gesù, perché chi possiede la terra? E’ Gesù che è il re della terra, è Gesù che è il regno dei Cieli. Quando Gesù dice: IO vengo e porto con me la mia ricompensa, io sono la vostra ricompensa, io sono la vostra gioia, io porto con me la mia gioia perché io sono il Regno dei Cieli, il regno dei Cieli è venuto fra voi, è fra di voi, quindi è Lui il regno dei Cieli, è Gesù, quindi Maria e Gesù, Maria e Gesù. Se noi viviamo le beatitudini c’è Maria e viene fuori Gesù in mezzo che è poi la realizzazione, ma non siamo più noi, è Gesù in mezzo, è come se due o tre pezzi di legno che bruciano insieme, non sono più legno, è fuoco, però il fuoco nasce dal legno.

Bene, allora beati quelli che fanno la volontà del Padre mio che è nei cieli perché sono fratelli di Gesù, sorelle e madri.

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About Luca Tamburelli

Sposato e padre di fue figli, vivo in Francia, a Annonay, presso Lione. Sono amico di Maras e di moltissimi suoi amici.

Comments

  1. Franco Franceschini says

    Bellissimo commento al Vangelo!! Pare di vederlo Maras mentre snocciola il discorso, attorniato da una piccola e attenta folla di abitanti di Loppiano, trasmettere con passione ciò che per lui era Vita. Con lui era come essere su un aereo, che si stacca e si allontana da terra per salire e immergersi nelle altezze, dove l’aria è più fine, più pura, e da lì cominci a vedere cose che non puoi vedere da terra.

    • Luca Tamburelli says

      Grazie carissimo Franco, aiutiamo Maras a far volare il più gran numero…

  2. Caro Franco
    Mi aggiungo del tutto a quanto hai scritto, grazie!
    Maras aveva il carisma di collegare la realtà del Paradiso con quella terrena come una cosa sola!!

  3. Benedetto Teresano says

    Bellissimo commento di Maras! Un grande aiuto per comprendere la P.d.V. di questo mese…….Anch’io sono stato presente otto anni alle meditazioni di Maras….Me ne sono nutrito fino ad ora…….Grazie e saluti a tutti!

  4. Michel Vandeleene says

    Bellissimo! Di certo Maras aveva un dono particolare per commentare il Vangelo, ma era pur frutto della sua vita. Lui poteva parlare così perché era così. Quello che diceva era tutto vita, esperienza vissuta. Grazie, Luca, di tirare fuori questi tesori!

    • Luca Tamburelli says

      Grazie Michel, mia moglie non ha mai incontrato Maras ma ha fatto esattamente lo stesso commento sulla corrispondenza tra vita e parole di Maras. A me ricorda quella frase “Nessuno puo’ dire che Gesù è il Figlio di Dio, se non per lo Spirito Santo”. Cioé, come dici tu, più uno vive la Parola, più puo’ proclamarla con efficacità.

  5. Ciao Luca, che bello ritrovarti su questo blog, sapere che sei sposato con due figli e vivi vicino a Lyon! Io sono alla Mariapoli Vita, in un focolare a ritmo diverso.
    Grazie tante per il commento ispirante di Maras che illumina la Parola di Vita di questo mese, la arricchisce e l’approfondisce. Un vero dono che ho già trasmesso ad altri.
    Ti auguro i doni dello Spirito per il lavoro prezioso che fai con questo blog.
    Chris

    • Luca Tamburelli says

      Ciao Chris, che gioia leggerti! Che bello che sei alla Mariapoli Vita! Grazie per il tuo augurio, lo Spirito Santo è l’unico che puo’ mettere la luce di Maras e di Albertina sul lampadario che merita. Ti segnalo che c’è anche il Gruppo Facebook degli amici di Maras, per scambiare idee, ricordi, notizie, commenti, foto, e…