Stralci di lettere da Loppiano di Aurelio Lagorio ai genitori

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Caterina, mamma Paola e Aurelio Lagorio

Caterina, mamma Paola e Aurelio Lagorio

“… Sono proprio contentissimo di essere qui e felicissimo di stare in mezzo a giovani di tutto il mondo, tutti tanto ma tanto bravi …”

“… Qui a Loppiano è tanto bella la vita perché non sai mai cosa farai il giorno dopo, o che lavoro, e dove sarai, e questo ci aiuta tantissimo a fare bene quello che in quel determinato momento presente abbiamo da fare senza pensare a quello che dovremo fare; e questo veramente ci rende tanto felici, sapete? Come gli uccelli dell’aria che hanno tutto quello di cui necessitano perché Dio glielo dà, così anche noi dobbiamo abituarci a pensare …”

“… Penso però che la cosa più bella è che abbiamo anche la nostra cappellina che è una meraviglia, e facciamo le nostre lezioni con Gesù Eucarestia …”

“… Io sto benissimo, qui stiamo tutti tanto bene, lavoriamo sempre e studiamo e ogni cosa è fatta per Dio, Allora la giornata passa tanto velocemente e alla sera andiamo a letto stanchi ma tanto contenti, con una gioia immensa nell’anima, siccome abbiamo cercato di amarci gli uni gli altri come Gesù ci ha amati pronti a dar la vita per il fratello, anche se questo tante volte costa, sempre costa perché è un morire continuo. In questi giorni per esempio cerchiamo di vivere una frase del Vangelo: “Date e vi sarà dato, e riceverete una misura, piena, pigiata e traboccante”. Sai, papà, abbiamo veramente capito che l’unica cosa che dobbiamo fare è dare, dare sempre e siamo veramente sicuri e tocchiamo con mano che Dio ci dà in sovrappiù, ci dà il cento per uno e appena riceviamo questo centuplo lo diamo subito perché se per caso teniamo qualche cosa allora Dio ci toglie anche quello. Questo è qualche cosa di quello che facciamo qui …”

“… E tu mammina sei contenta non è vero? Io penso veramente che quello che conta nella vita è amare. Amare i fratelli, le persone che ci stanno accanto e che incontriamo e la croce, ogni dolore…”

Mamma Paola col piccolo Aurelio

Mamma Paola col piccolo Aurelio

“… Volevo dirti anche papà che dovete stare tanto tranquilli perché io sto veramente bene, non ci manca assolutamente niente, proprio mi sento come a casa, e poi quello che conta è che ci vogliamo tutti bene gli uni con gli altri ma veramente bene e allora la carità fa circolare ogni cosa e tutti si sentono a casa loro…”

“… Tutti i quattro giorni sono stati bellissimi, ogni giorno andavamo a Roma e l’abbiamo girata in gran parte, siamo stati a San Pietro dove abbiamo visto il Papa e abbiamo ricevuto la sua benedizione, è stata veramente una cosa bellissima abbiamo cantato tanto e lui dopo averci dato la benedizione, a noi e a tutta la piazza ha aspettato finché abbiamo finito di cantare, Veramente lo abbiamo sentito come padre , lo sentivamo tanto vicino a noi con il suo amore. Ci sentivamo veramente figli della Chiesa e del Papa …”

“… Siamo stati anche a visitare le catacombe di San Callisto e dirvi la gioia che abbiamo sentito non si può spiegare, ci siamo sentiti tanto vicini ai primi cristiani, ai martiri, questi uomini e donne che veramente davano la loro vita per i fratelli. E noi ci sentivamo tanto a casa perché anche noi cerchiamo di dare ogni attimo la vita per i fratelli, non quella fisica, ma quella dell’anima e per esempio privarci di una cosa è niente di fronte al dover dar la vita per i fratelli …”

“… Rispetto alla domanda che mi hai fatto nella tua lettera io penso che sia tanto semplice e tanto logica la risposta. Anzitutto tu dici di una totale rinunzia a ciò che è in noi di naturale e di umano e questo mi sembra di non averlo detto o per lo meno di non voler dire questo con riferimento alla nostra vita qui a Loppiano. E’ assolutamente il contrario di una rinuncia a tutto quello che c’è di umano e naturale, ma è tutto il contrario, è un potenziamento di tutto questo con il soprannaturale, è elevare tutto l’umano a un piano soprannaturale, tutto a Dio, come Gesù e Maria. Gesù per esempio era uomo ma allo stesso tempo era Dio. Gesù era vero uomo, per esempio non trascurava di andare ai banchetti quando era volontà di Dio, ha lavorato per trent’anni con suo padre a fare il falegname, ha goduto tutte le gioie che un giovane possa godere

nella sua famiglia, come uomo, come vero uomo. Penso che la vita di Gesù e dei primi cristiani sia l’esempio migliore di come il cristianesimo deve essere. Prima di tutto uomo come Gesù era uomo. Specialmente nei tempi nei quali viviamo, immersi nel mondo con il progresso che c’è, un cristiano non può non essere uomo e mai deve annullare o rinunciare a tutto l’umano e naturale, sarebbe un contro senso. Questo poteva succedere quando ha vissuto Sta Margherita perché c’era bisogno di qualcuno che facesse vedere e mettesse in risalto Dio come lei ha fatto. Quello che noi possiamo prendere da lei è questo, – ed è quello che io volevo dirti nella lettera – che dobbiamo annientare in noi tutto quello che c’è di egoismo, superbia, ecc. Cioè l’uomo vecchio, per far vivere l’uomo nuovo che non è altro che Gesù, nell’umano come nel soprannaturale. Non so se sono riuscito a spiegartelo bene cioè a esprimermi bene. Non ti pare che è così, se no Dio non ci avrebbe creati così, non avrebbe mandato la seconda Persona della S.S, Trinità sulla terra, nel seno di Maria.

Scusami tanto se mi sono dilungato troppo …”

“… Questo vedere come il Movimento si sia quest’anno più diffuso e sia cresciuto in tutto il mondo ci dà tanta gioia e ci fa dare tanta gloria a Dio, e ci fa desiderare con più forza l’Unità del mondo al più presto per maggior gloria di Maria, perché veramente è Lei la Mamma di tutta l’umanità intera. E’ Lei che ha suscitato questo movimento e tanti altri e si cura di loro per riportare tutti a Dio, all’Unità a fare di tutti una sola famiglia …”

“… Qui va tutto tanto bene adesso siamo in periodo di esami, ne abbiamo già fatti due e sono andati bene, E’ da immaginarsi, sono esami tanto diversi da quelli che si fanno nelle altre scuole, questi sono una vera e propria chiarificazione di quello che si è fatto durante l’anno, il professore vede quello che hai capito, e quello che no, te lo spiega. Domani incomincerò a lavorare in cucina, perché siccome ho fatto lezioni per tanto tempo, la cucina mai l’ho vista! Allora faccio un pò di pratica.

“…. Ho ricevuto adesso il tuo telegramma con la dolorosa notizia della morte dello zio Eugenio e partecipo con dolore alla sua improvvisa scomparsa insieme ai miei compagni; insieme abbiamo pregato perché la Madonna se lo portasse subito in Paradiso.

Mi veniva da pensare che grande è stato l’amore di Dio perché lo ha tirato su fisicamente perché così lui si tirasse su anche nell’anima e poi subito se l’è portato in Cielo, Preghiamo insieme che se per caso non fosse ancora in Paradiso ci vada subito …”

“… E tu mammina cara come stai? che vuoi un pò di nostalgia bisogna pur sentirla non è vero? pensa che io sono felice, non è che tu vuoi altro per me non è vero? Allora io proprio ti assicuro questo che lo sono! …”

“… Vorrei dirvi tante cose, ma non saprei da dove incominciare, vi dico solamente che io sto benissimo e stiamo proprio benissimo, e che soprattutto siamo contentissimi di una bellissima notizia che penso che anche voi avete saputo. Che il Papa viene a celebrare la Messa di Natale a Firenze, e noi tutti saremo lì presenti, con i nostri canti e il nostro affetto verso di lui …”

“… Carissimi tutti … finalmente vi scrivo dopo penso un pò di tempo, non ricordo esattamente la data della mia ultima lettera. Sento veramente di chiedervi tanto scusa se la settimana scorsa non vi ho mandato neanche una cartolina. Non so proprio come mai i giorni passano così velocemente che qui proprio uno non se ne accorge. Passano i giorni, le settimane, i mesi come un lampo, e magari poi le settimane sembrano anni, sono così intense e piene; soprattutto che la nostra anima si sente sempre e ogni sera piena non so come dirvelo, magari un pò stanchini ma completamente pieni di pace di gioia e di serenità. Certo che se non ci fosse un pò di stanchezza non si dormirebbe completamente bene. Difatti ingrassiamo nonostante tutto, perché proprio si mangia benissimo. Io penso che sto cominciando a superare gli ottanta chili…”

Papà Leone Lagorio

Papà Leone Lagorio


“… Io sto benissimo, studiando tutto il possibile e ogni tanto lavorando anche. Sapete che domenica abbiamo fatto una giornata sportiva, siamo stati tutto il giorno al mare, abbiamo pranzato in una pineta, ci siamo fatti le bistecche alla brace, e dopo aver fatte un pò di passeggiate siamo andati al mare, il posto è vicino a Pisa, Marina di Pisa. Siamo stati tutto il pomeriggio fino a sera tardi, abbiamo fatto football, nuoto, pallavolo, ecc., è stato tanto bello soprattutto perché c’era un clima tanto di festa e di gioia tra noi, questo c’è sempre ma domenica in modo speciale.

Come state, come va l’Ideale, lo vivete, forse qualche volta fate un po’ di fatica, ma l’importante è ricominciare sempre, e aiutarci tanto tra noi a vivere.

Tu Cate? (Caterina) bene non è vero! Dio ti ha dato questa grazia questa luce per sfruttarla, per viverla e basta, Tieniti in contatto con il focolare, ci siete già state? Scrivimi ogni tanto e raccontami qualche cosa, qualche esperienza…”

“… Avrei voluto telefonarti da Milano, perché la settimana scorsa sono stato a Bergamo assieme a un altro qui di Loppiano, si chiama Luciano, per lavoro, ma siccome abbiamo fatto tutto con pochissimo tempo non sono riuscito a telefonarti, pensa che siamo arrivati a Milano per la cena, abbiamo caricato un pulmino a Bergamo con del materiale per tappeti e pavimentazione e alle 4 del pomeriggio eravamo già a Loppiano!

“… Caterina grazie tante del tuo foglio (ma soprattutto grazie per quello che c’era scritto) sono proprio contento per quello che mi dici soprattutto perché per vivere l’Ideale basta volerlo, poi ricominciare ogni volta che cadiamo (e ne cadiamo tantissime!). Ti scriverò appena ho tempo …”

“… Scusatemi il ritardo col quale vi rispondo ma sono sicuro che 1o capite, in questo periodo qui a Loppiano c’è stata tanta attività soprattutto di lavoro, che mi ha assorbito, e il tempo mi è passato come un lampo. Per il lavoro perché abbiamo costruito un nastro trasportatore per la scelta dei tessuti, voi Caterina e Mabel lo capite perché avete visto questo lavoro, vero?

Tra l’altro in questi giorni sono arrivati i nuovi e sono circa quaranta e questo fatto anche ci assorbe del tempo. Ma anche se non vi ho scritto vi penso sempre e tutti i giorni nella Messa assieme a tutti gli altri miei compagni ci ricordiamo di voi e anche dei loro genitori affinché Gesù realizzi su di voi, pienamente il Suo disegno di amore …”

“… Scusatemi tantissimo il ritardo nello scrivervi, vi chiedo di nuovo scusa. Una delle ragioni è stato che in questi giorni devo girare tanto per Prato – Firenze – Carpi, perché faccio tra l’altro anche il rappresentante degli stracci e siccome ho anche da studiare fisica, avevo pochissimo tempo e anche come dicevi tu papà siccome c’è stata anche qui l’epidemia dell’influenza ho avuto una banale e semplice influenza, poca roba ma che mi ha tenuto un pò fermo, ma adesso ho ripreso l’attività normale, e sto benissimo.”

“… Sono appena tornato da un viaggio per l’acquisto di alcuni stracci, ritagli di confezioni, ed è andata tanto bene, anche se è lontano, facciamo un bel lavoro perché

tutti quanti questi industriali conoscono il Movimento e perciò ci aiutano tanto, alcuni addirittura ci regalano tutto quello che hanno. Ogni volta che vado lì mi trovo benissimo con tutti, ci sono un’infinità di famiglie meravigliose che vivono l’Ideale …”

“… Scusatemi tantissimo del ritardo, non riesco a capire come mai è da tanto tempo che non vi scrivo, ero così convinto di avervi scritto, invece è passato così tanto tempo. Scusatemi tantissimo per tutto …Questi giorni sono passati come un lampo!

Pensate che per tre giorni Chiara è stata con noi, sono stati tre giorni di paradiso nei quali sono successe tante cose importanti, una è stata la fondazione della città di Loppiano prima eravamo solo due scuole adesso stiamo diventando una vera e propria città, con le famiglie, le suore, i sacerdoti, le industrie che nascono e si sviluppano, dove sono presi dentro tutti dal primo all’ultimo si trovano bene e tutti coloro che vengono a trovarci si trovano specchiati in qualcuno …

Volevo chiederti papà un favore se per caso succedesse ancora che non ricevete mie notizie basta che tu mi scriva una lettera magari dopo una settimana così io mi ricordo che ancora non vi ho risposto e mi posso mettere all’opera perché passano talmente in fretta le settimane e i mesi qui a Loppiano che fa paura …”

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About Luca Tamburelli

Sposato e padre di fue figli, vivo in Francia, a Annonay, presso Lione. Sono amico di Maras e di moltissimi suoi amici.