Lettere a Chiara di Aurelio Lagorio

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Aurelio Lagorio nella foto della tessera dell'università di Genova

Aurelio Lagorio nella foto della tessera dell’università di Genova

maggio 1965

Carissima Chiara,

mi chiamo Aurelio, sono un focolarino in formazione di Genova. Ho conosciuto l’Ideale dell’Unità due anni e mezzo fa a Montevideo dove da quindici anni abitavo.

Ti volevo ringraziare di tutto, sai? Perché mai l’avevo fatto prima, avevo sì ringraziato Dio e la Madonna ma te mai.

In questa settimana che ho passato qui con tutti voi, varie cose mi sono rimaste nell’anima e vorrei donartele, ho sentito la necessità di essere sempre, ma sempre, fedele allo Sposo. Che mai dovevo mancare all’appuntamento perché Lui non mancava.

Penso che la cosa più bella per la mia anima è successa stamattina a Messa, ho sentito fortissimo di consacrarmi al Cuore Immacolato di Maria e Le ho detto un «SÌ». Come mai prima avevo fatto, sentivo di dover mettermi nelle Sue mani a completa disposizione del Suo amore e che facesse Lui in me tutto quanto desiderava.

Grazie tantissime di tutto ancora, unito a te in Gesù Abbandonato

Aurelio

Se fosse possibile desidererei la “parola di vita” come programma di quest’anno per poter rimanere sempre in Dio. Ciao.

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Genova, 16.10.1965

Carissima Chiara,

fra pochi giorni parto per Loppiano, e sempre più forte sento nell’anima l’Amore infinito di Dio. Nonostante tutte le mie piccolezze, un po’ di Lui è sceso nella mia anima, e mi ha scelto per seguirlo lasciando ogni cosa, ogni affetto, diventando povero di tutto per avere e amare Lui e solo Lui.

Sono ancora tanto giovane, ho appena 19 anni e mi veniva nell’anima di pensare agli anni che ho davanti, non so quanti, ma sentivo in un modo totalmente nuovo che dovevo vivere ogni attimo come se fosse stato l’ultimo della mia vita, con tutta l’anima e con tutte le forze. Sentivo che l’unica cosa che dovevo fare era vivere l’Ideale e basta!

Che dono immenso, Chiara!

Ti ringrazio tantissimo e ti prometto, sicuro dell’aiuto di Dio, di rimanere sempre fedele, per sempre!

Unitissimo, in Maria Desolata, Aurelio Lagorio

Campogiallo, (Loppiano) 20.12.1965

Carissima Chiara,

ti scrivo per dirti che anch’io il giorno che sei stata con noi, mi sono consacrato a Gesù Abbandonato, l’ho scelto come unico tutto della mia vita e per tutta la vita. Sentivo però che non doveva rimanere una scelta nel piano sentimentale come le altre volte avevo fatto ma dovevo veramente sceglierlo ogni attimo della mia giornata, con tutta l’anima. Sentivo che l’impegno per vivere così era tanto nuovo, anche se dopo poco tempo basta che non ci sia Gesù in mezzo per perderlo di vista e non riconoscerlo, ma ogni volta quando mi accorgo lo riscelgo e sicuro dell’Amore di Dio mi butto ad amare con tutte le forze.

Quel giorno, Chiara, non so se faccio bene a dirtelo, ti ho sentita tanto più vicina a me, tanto più mamma mia e mi veniva di pensare a Maria, la Mamma celeste e al Suo amore,.. come sarà il Suo amore!!!

Volevo ringraziarti tantissimo di quella giornata, Chiara, e prometterti che farò di tutto per vivere quanto ci hai detto. E ti ringrazio di avermi dato l’Ideale, e come tu hai fatto voglio anch’io mettermi nelle mani di Dio completamente senza nessunissima riserva senza desiderare altro che Lui, perché faccia di me un’altra Maria come ha fatto con te.

Sentimi sempre unito a te, tuo in Gesù e Maria

Aurelio

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Loppiano, 15.4.1966

Carissima Chiara,

visitando Cortona con i popi e conoscendo per mezzo di Lionello la vita di Santa Margherita, sono rimasto colpito di tanti momenti della sua vita. In particolare mi ha impressionato come lei, dopo la sua conversione, si è lasciata guidare e portare completamente da Gesù, veramente Dio era tutto per lei, e il resto non valeva assolutamente niente.

Questo mi faceva ricordare una delle tue risposte dateci l’ultima volta che sei stata a Loppiano, ricordi? Sentivo che dovevo di nuovo scegliere Dio come il mio tutto. Ogni momento della sua vita mi riportava all’Ideale e mi veniva tanto da pensare a te, Chiara; e sentivo con una forza enorme la grandezza dell’Ideale e l’amore di Dio per me, per avermi chiamato per questa strada; e sentivo che valeva la pena spendere tutta la vita con quell’amore eroico per Dio che un Focolarino deve avere. E mi veniva una spinta più forte a vivere l’Ideale, a riempire la mia anima solo di Dio per mezzo dell’Unità con i fratelli e l’amore a Gesù Abbandonato.

Un’altra cosa che volevo dirti, e forse per me la più importante è questa: in questi giorni, vivendo la parola di vita «Ero da tanto tempo con voi e non mi avete conosciuto» ho sentito una cosa tanto nuova nella mia anima, ed è quella che principalmente volevo donarti, ho capito che veramente Gesù Abbandonato da tanto tempo era con me, che tantissime volte era venuto nella mia anima, ma che io sì cercavo di amarlo, ma era quasi un amore interessato, come se aspettassi la pace che ne derivava, non lo amavo con amore puro. In questi giorni invece mi sono sentito pazzo di amore per Lui, veramente lo Sposo della mia anima. È stata una cosa così forte che non so come spiegartela. Ho incominciato ad innamorarmi di Lui Abbandonato e così a cercarlo; prima lo aspettavo e quando veniva lo abbracciavo; adesso lo desidero e voglio che sia tutto per me. E lo cerco e desidero, ogni momento, nei fratelli che mi stanno accanto, principalmente poi in me, nella Chiesa, nell’umanità.

Ciao Chiara, unito a te in Lui

Aurelio

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Loppiano, 30.10.1966

Chiara carissima,

ti scrivo per dirti il bene grandissimo che la giornata in cui tu sei venuta, quella della benedizione della terra destinata alla casa anglicana, ha prodotto nella mia anima. Benché infatti ogni giorno, qui alla scuola, sia fonte di luce e di gioia, certe giornate poi lasciano in noi delle tracce particolarmente profonde.

Maras con Chiara e Athenagoras

Maras con Chiara e Athenagoras


Specialmente alla sera, dopo che con Maras ci siamo scambiati le impressioni sulla giornata, e dopo aver fatto il «consenserint» (1) perché i piani di Dio sugli anglicani si realizzassero, ho sentito fortissima la spinta a dare ogni attimo della mia vita per l’Ut omnes, e questa intenzione l’ho affidata a Maria durante il rosario della sera.

Credo che la Madonna abbia accolto subito la mia offerta, che includeva la disposizione a soffrire secondo le mie possibilità, perché ho visto in tutto il suo splendore il valore infinito di ogni cosa fatta per amore e di ogni croce abbracciata con amore.

Ora si tratta di essere fedele a questa offerta, specialmente per far vivere Gesù in mezzo a noi e per questo volevo proprio dirtelo per assicurarti tutta la mia unità.

Certo della tua, ti ringrazio proprio tanto, in Maria

Aurelio

1) Preghiera fatta all’Eterno Padre, uniti nel nome di Gesù, per chiedere qualsiasi cosa.

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Loppiano, 20.12.1966

Carissima Chiara,

ancora è fortissima nella mia anima la realtà che ci hai dato il giorno che ci hai parlato al college. Una cosa soprattutto, ci dicevi come dovevamo approfondire la nostra unità con Maria.

Di questo ti ringrazio tantissimo!

La vigilia dell’Immacolata, ho sentito tanto forte nell’anima che dovevo consacrarmi a Lei per sempre, e di essere completamente nulla nelle Sue mani perché potesse fare di me un’altra piccola Maria.

Durante la Comunione Le ho chiesto che mi faccia crescere in fretta perché si possa attuare completamente il disegno di Dio su di me.

Quando poi abbiamo saputo della tua consacrazione a Maria, la mia gioia è stata
enorme perché ho pensato che nella tua consacrazione ero presente anch’io.

Anche oggi leggendo la tua meditazione «O seguace di Cristo” Le ho chiesto che mi faccia un vero seguace di Cristo. e mi sembrava che mi indicasse la strada, ed era vivere l’Ideale, vivere oggi fino in fondo la parola di vita, viverlo in tutta la sua pienezza eroicamente! In questi giorni per la prima volta ho sentito Maria come la mia Mamma; prima lo credevo, adesso mi sembra di capirlo con l’anima.

In questo Natale vorrei fare più che mai il consenserint con te per tutto quello che tu dirai o chiederai a Maria

Unito a te in Maria                                                                        Aurelio

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Loppiano, 9.6.1967

Carissima Chiara,

abbiamo appena finito di ascoltare la tua registrazione fatta alla scuoletta di Grottaferrata. È stata per me fortissima, era riscoprire l’Ideale e la sentivo così vera che mi veniva da lodare Dio e ringraziarlo per il dono enorme che mi ha fatto scegliendomi per questa strada dietro a te. Sentivo con forza che l’unica cosa che dovevo fare, e fare con tutta l’anima e tutte le forze era tradurre in vita tutto, soprattutto che quell’essere perfetto nella carità voleva dire essere perfetto nell’unità, nell’amare Gesù Abbandonato.

Così insieme agli altri Focolarini del focolare abbiamo fatto un patto di unità e ci siamo detti che dovevamo ricominciare da capo, come se fosse il primo giorno e chiedemmo a Maria che ci facesse diventare altre piccole Lei.

Volevo ringraziarti tantissimo assicurandoti tutta la mia unità in questo viaggio in Turchia (2), e ogni gioia, ogni volta che si presenterà Gesù Abbandonato lo offro per quell’incontro affinché si realizzi la gloria di Maria.

Scusa Chiara volevo chiederti una parola di vita, che mi sia di guida per vivere quello che tu hai detto a Grottaferrata.

In Maria, Aurelio

2) Lo scopo del viaggio di Chiara in Turchia era l’incontro ecumenico col Patriarca di Costantinopoli Athenagoras, con la partecipazione di Maras in quanto traduttore in francese.

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Loppiano, 8.9.1967

Carissima Chiara,

da quando Maras ci ha aggiornato del tuo viaggio in Turchia il mio rapporto con Gesù è cambiato, la mia unità con Lui è diventata nuova, una fede forte, una certezza in Lui, una certezza soprattutto del Suo amore per me, una unità più profonda.

Oggi nel ringraziamento della s. Comunione Gli dicevo che Gli volevo bene, e una gioia grande mi è entrata dentro e siccome sentivo proprio che mi ascoltava ho rinnovato la mia consacrazione a Lui Abbandonato.

Ho messo poi tutto nel cuore di Maria. Proprio oggi che è la Sua festa.

Offro tutto: preghiere, lavoro, piccole croci, per il viaggio di Athenagoras, affinché si giunga presto all’Unità.

Grazie Chiara, tantissime grazie

In Maria

Aurelio

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Loppiano, Marzo 1968

Carissima Chiara,

stasera siccome sapevamo che partivi per Roma volevamo farti un dono, abbiamo cercato qualcosa in focolare, nei nostri cassetti, qualcosa di nostro e ci siamo accorti che non avevamo niente.

Ma guardandoci in faccia abbiamo capito! Avevamo noi stessi, la nostra vita da darti.

Ci siamo detti che Dio quel che più desidera è che Gli offriamo tutti noi stessi, non solo le nostre gioie, ma soprattutto le nostre piccolezze, le nostre debolezze.

Ci è sembrato di capire che attraverso di te questo dono poteva arrivare più in fretta al cielo …

Aurelio

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About Luca Tamburelli

Sposato e padre di fue figli, vivo in Francia, a Annonay, presso Lione. Sono amico di Maras e di moltissimi suoi amici.